mercoledì 23 agosto 2017

Recensione - Beauty and the Cyborg di Miriam Ciraolo

TRAMA: E se questa storia iniziasse con: C'era una volta l'elettricità?
Il Nido di Spine è una cittadina francese dove la corrente elettrica non scorre più come un tempo. Dopo una guerra chiamata “Nuova Notte” gli equilibri mondiali sono cambiati e i continenti sono stati messi in ginocchio dai Cyborg, esseri privi di anima che torturano innocenti. In un mondo dove la parola scritta è vietata e gli esperimenti elettrici sono punibili con la morte, si muove la ricercata Bellatrice Sparks. Lei sa leggere, sa scrivere e dal giorno in cui ha fatto funzionare una torcia elettrica nella sua città, è costretta a fuggire per salvaguardare la sua famiglia.
Rapita dai trafficanti di schiave viene venduta ai sovrani di Elettra. Ma in un castello dove l'elettricità pulsa ancora un essere ignoto si aggira nell’ombra. Per fronteggiare l'enigmatica creatura e per riabbracciare la sua famiglia, Bellatrice dovrà sottrarsi agli inganni della proibita e misteriosa Ala Ovest del castello.
Ma deve fare molta attenzione, cosa si cela dietro la maschera dell'odio?

RECENSIONE: Beauty and the Cyborg è il primo libro di quella che credo sarà una trilogia re-telling della fiaba La Bella e la Bestia, in cui viene mischiata anche una componente distopica.
Ambientata in un mondo in cui l'elettricità è diventata un privilegio per pochi, dove la tecnologia è stata ormai dimenticata e l'istruzione è motivo di persecuzione (e a volta anche di morte) la nostra Bellatrice dovrà fare in modo di sopravvivere. Sua nonna infatti, grazie ad una infinita dispensa di oggetti conservati dagli anni prima del 'blackout', insegna alla sua piccola nipote a leggere e scrivere ma questa sua capacità dovrà rimanere nascosta se la ragazza non vuole essere catturata dai cyborg. Gli androidi sono distribuiti in maniera conforme in tutto il regno, scansionando e controllando chiunque si aggiri nelle loro vicinanze, alla ricerca di ribelli e trasgressori.
Tra tutte le province del regno Nido delle Spine, città natale della nostra protagonista, è quella che più risente della mancanza di elettricità, nonostante ormai da una generazione sia consuetudine farne a meno. Belliatrice è molto abile nell'arte dell'aggiustare ciò che è mal funzionante, ma farlo significherebbe firmare la sua condanna a morte. L'unica città in cui l'elettricità è ancora utilizzata, anzi è fonte primaria di qualsiasi bisogno dei suoi abitanti, è Elettra, capitale del regno e residenza della famiglia reale dove, per quella che potremmo definire una serie di sfortunati eventi, Bellatrice si ritroverà invischiata in una situazione scomoda che la porterà ad allontanarsi dalla sua famiglia, ma allo stesso tempo ad evitare la sua persecuzione.
Ingaggiata come schiava a palazzo, Bellatrice dovrà fare i conti con dei messaggi sospetti che le vengono giornalmente recapitati mentre le leggende su una Bestia che si cela nell'Ala Ovest del palazzo iniziano ad intimorirla.
Che cosa nasconderà l'Ala Ovest di così profondamente segreto? Cosa si cela dietro il baluginio rosso che si intravede dalla finestra?

Sin da quando è uscito, sono sempre stata incuriosita da questo romanzo ma, per un motivo o per un altro, ho ritardato sempre la lettura. Auto afflizione per non averlo letto prima a parte, sono stata felicemente sorpresa da questo libro. Adoro i re-telling e nonostante ne avessi già letto uno su La Bella e la Bestia, ho dato a questo libro un'opportunità, soprattutto perché già dalla trama è evidente che i due romanzi prendono strade differenti.
Mi è piaciuto molto il mix tra fantascienza e distopia, molto nelle corde dei romanzi oltreoceano quello di azzardare una scelta del genere, ma la nostra Miriam Ciraolo ha saputo controbattere più che bene, mostrando come anche la narrativa italiana può stare al passo con le tendenze internazionali. Devo essere sincera e dire che non avevo molto aspettative su questa storia, forse anche questo ha contribuito ad aumentare l'effetto-sorpresa, ma la sensazione che ho avuto nel momento in cui ho iniziato a leggere i primi capitoli è stata pura gioia, e anche un po' di orgoglio italiano.
La cosa che mio parere spicca più in questo romanzo è lo stile di scrittura. Da subito si nota che il romanzo è ben scritto, frasi lunghe ed abbastanza articolate ma allo stesso tempo molto scorrevoli; alcuni periodi si protraggono anche per più righe e la fluidità della lettura non ne risente affatto. La cosa che ho pensato mentre osservavo questa particolarità era "questo è esattamente il modo in cui vorrei saper scrivere", ed è così bello leggere qualcosa che sia ben scritto e che non abbia subito alcun tipo di filtro con la traduzione che credo mi convertirò al fantasy italiano molto presto.

La trama del romanzo è ben strutturata, non ho trovato alcun tipo di incongruenza o buco durante la lettura. L'inicipit è davvero molto coinvolgente e la struttura del romanzo, suddiviso in capitoli molto brevi ne aumenta la scorrevolezza. In alcuni tratti, soprattutto nei primi capitoli, l'ambientazione mi ha ricordato molto quella del primo libro di Hunger Games, ma la cosa non mi ha dato particolarmente fastidio, anzi è stato davvero bello leggere qualcosa che mi ricordasse una delle mie trilogie preferite, senza però farne una copia sputata, quindi non c'è da prendere questo appunto come un punto a sfavore.
I personaggi di Beauty and the Cyborg mi sono piaciuti molto: la nostra Bellatrice è una protagonista in pieno stile fantasy YA ma senza la componente petulante che molto spesso porta ad odiare il personaggio; la sua background story è ben esposta, riusciamo davvero ad immedesimarci in lei, e non vedo l'ora di saperne di più sulla sua storia e soprattutto sulla sua famiglia. Anche i royals mi sono piaciuti molto, sebbene Alec a tratti non mi sia andato troppo a genio, ma il rapporto fra i tre fratelli è così verosimile che è impossibile odiarli (vi direi di più ma farei spoiler). Lullabelle è effettivamente la mia preferita, adoro la sua crescita durante tutto il percorso del romanzo e adoro il fatto che lei sia una persona completamente diversa da quello che inizialmente vuole far apparire. E infine Lum, la versione fantascientifica di Lumiere, è stato un bellissimo personaggio e aiutava a smorzare la tensione ogni qual volta la situazione diventava troppo seria.
L'unica cosa che mi impedisce di dare a questo libro una valutazione eccellente è che non mi ha completamente coinvolta a livello emotivo, soprattutto le vicende tra la protagonista e il suo interesse amoroso non mi sono sembrate troppo interessanti, mi sono ritrovata un paio di volte a chiedermi perché una coppia del genere non 'funzionasse' su carta, nonostante avesse tutti i presupposti giusti.
Il mistero non è stato ancora svelato.
Un altro punto a favore di questo libro è stata la grafica, non dovrei dirlo ma è stato uno dei motivi principali per cui ne sono stata attirata, ma è una componente che deve essere necessariamente menzionata.

In generale il romanzo mi è piaciuto molto, se non sbaglio farà parte di una trilogia quindi aspetto con ansia l'uscita del secondo volume, perchè dopo un finale del genere non credo di potercela fare a lasciare questo mondo. Nel frattempo mi immergo nella lettura del piccolo spin-off, già pubblicato, per evitare che il distacco sia troppo brusco.
Consiglio questo romanzo a tutti coloro che amano il mondo dei re-telling dei cartoni Disney e che sono alla ricerca di qualcosa che ricordi vagamente il mondo di Suzanne Collins, ma da cui si distacca immediatamente.
La mia valutazione è di 4/5


2 commenti:

  1. Grazie mille! :D Sono davvero onorata di aver ricevuto una recensione così accurata <3

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    1. E' stato un piacere leggere la tua storia, attendo con ansia il seguito!

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