mercoledì 8 agosto 2018

Recensione - L'incantesimo della Spada di Amy Harmon

TRAMA:  Il giorno in cui mia madre è stata uccisa, ha detto a mio padre che non avrei mai più pronunciato una sola parola e che se fossi morta, lui sarebbe morto con me. Predisse anche che il re avrebbe venduto la sua anima e avrebbe ceduto suo figlio al cielo. Da allora mio padre attende di poter avanzare la sua pretesa al trono e aspetta nell'ombra che tutte le parole di mia madre si avverino. Desidera disperatamente diventare re. Io voglio solo essere finalmente libera. Ma la mia libertà richiede una fuga e io sono prigioniera della maledizione di mia madre tanto quanto dell'avidità di mio padre. Non posso parlare o emettere suoni. Non posso impugnare una spada o ingannare un re. In un regno in cui gli incantesimi sono stati banditi, l'unica magia rimasta potrebbe essere l'amore. Ma chi potrebbe mai amare... un uccellino?







RECENSIONE: Ambientato in un un mondo in cui la magia, gli incantesimi e i doni sono proibiti, una giovane ragazza viene privata della propria voce per impedire che le sue parole causino delle conseguenze troppo gravi sulle persone che la circondano. La piccola Lark è testimone della morte di sua madre che, prima dell'imminente dipartita, pronuncia le parole che tanto la tormenteranno negli anni a seguire. Gli urgenti avvertimenti della madre predicono una vita di silenzio per la giovane ragazza, che non riuscirà più a proferire parola, e che il re avrebbe venduto la sua anima al cielo e sacrificato suo figlio. Il padre di Lark decide di approfittare di questa situazione per avanzare la sua pretesa al trono e realizzare la sua più grande aspirazione: diventare re e governare il popolo di Jeru. 
Le vicende si complicheranno quando Lark verrà tenuta ostaggio da Tiras, figlio del precedente re e nuovo sovrano di Jeru, con il quale riuscirà ad instaurare da subito un rapporto di reciproca fiducia e rispetto. Se da un lato la ragazza si sente fortunate per essere riuscita a scappare dal suo malvagio padre, dall'altro sente che il Tiras non è davvero interessato nel tenerla a palazzo a meno che lei non si trasformi in un'arma con le bestie che continuano ad attaccare il regno.
In questo caso il suo dono, trasformare le parole in fatti usando la sola forza del pensiero, si rivela molto utile, e in alcuni casi letale.

Ho deciso di leggere questo volume per dare una seconda opportunità ad un'autrice che non ho troppo apprezzato in un altro contesto narrativo, e anche questo romanzo conferma l'opinione che avevo in precedenza. Purtroppo ho trovato più difetti che elementi interessanti in questa storia, e la cosa mi dispiace parecchio perché nonostante la trama sia piuttosto semplice avrebbe potuto avere un risvolto decisamente migliore.
Ma andiamo per gradi.

La trama, come detto in precedenza, si presenta in maniera molto semplice ma non troppo chiara (infatti una volta iniziato a leggere ho capito che era qualcosa di completamente diverso rispetto a ciò che si era preannunciato). Inizialmente le vicende si susseguono in maniera lineare e abbastanza interessante, la creazione del mondo è stata fatta in maniera discreta ma decisamente approssimativa, e le interazioni dei personaggi risultano, in una primo momento, credibili. La cosa sorprendente è che, come era successo nel precedente libro dell'autrice che ho letto lo scorso anno, la situazione precipita partendo da metà libro in poi. Ho trovato la seconda parte del libro noiosa e ancora una volta approssimativa.
In una sola parola: brutta.
La mia impressione è che l'autrice abbia perso interesse nella storia che ha iniziato a scrivere nel momento stesso in cui la stava scrivendo, e che per forza di cose abbia dovuto comunque portare a termine.

Le interazioni tra i personaggi sono costruite a tavolino, passando oltre al fatto che i personaggi stessi non hanno un minimo di world-building se non per un paio di vicende che ci vengono raccontate perché utili allo svolgimento della trama. I plot-twists sono stati deboli e del tutto irrilevanti (chi ha letto il libro credo possa capire a cosa mi riferisco), li ho trovati anche davvero molto prevedibili da una certo punto di vista.
Un altro elemento che non mi ha per nulla entusiasmato è la storia d'amore, cosa che posso dire con fermezza che l'autrice non sa creare, tra i due personaggi principali. Anche in questo caso le interazioni iniziali sono state davvero carine e anche molto dolci (non vorrei spoilerare ma ci sono un paio di scene davvero belle) ma che poi si perdono con lo scorrere delle pagine. Si arriva alla fine del libro trattenendo i conati e odiando entrambi.

L'unico elemento che si salva è lo stile di scrittura, che pur non essendo uno stile particolare, riesce a coinvolgere ed è scorrevole per tutta la durata del romanzo. Che poi il romanzo non scorra per via delle vicende noiose è un'altra storia. La cosa che mi fa più rabbia è che se solo fosse stato più curato sarebbe potuto essere un bel libro, invece la mia impressione è proprio che sia stato scritto con disinteresse.
In generale non mi sento di consigliarvene la lettura, soprattutto se avete dei gusti affini ai miei, o se siete alla ricerca di qualcosa che vi possa entusiasmare e coinvolgere a 360 gradi.
La mia valutazione è 2/5.




2 commenti:

  1. Ti dirò, vista la trama sembrava interessante e volevo metterlo in lista, ma vista la tua recensione, preferisco lasciar perdere e leggere altro (cosa che peraltro sto già facendo)

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    1. Ti ringrazio per la fiducia che riponi nelle mie opinioni, il mio obiettivo numero uno è quello di indirizzare la gente verso letture che a mio parere ritengo meritevoli.

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