RECENSIONE : Vi capita mai di finire un libro e rimanere un pò perplesse? Senza sapere con esattezza come giudicarlo? Ebbene... io ho provato questa sensazione con questo romanzo. Per la prima volta un libro di Jennfer L.Armentrout mi ha lasciata con l'amaro in bocca; l'ho odiato e l'ho amato.
Fin dalla prima pagina ho trovato tante, troppe, similitudini con la saga "L'Accademia dei Vampiri" di Rachel Mead, e questo, mi dispiace dirlo, è un punto fortemente a sfavore per questa saga. Potrei farvi un elenco con tutti i punti in comune tra queste due saghe, di sicuro chi le ha lette entrambe capirà a cosa mi riferisco. Comunque, più andavo avanti con la lettura e più odiavo le scelte della Armentrout. Avrebbe potuto utilizzare tanti di quegli elementi per costruire le fondamenta della sua storia, perché prendere così tanti spunti dalla saga della Mead? La fantasia di certo non le manca. Non so se la cosa sia voluta, spero vivamente di no, ma sta di fatto che i punti in comune ci sono e sono anche tanti.
Aiden si piegò verso di me e posò la guancia contro la mia. Mi sentii invadere da un'ondata di calore
mentre lui mi avvicinava le labbra all'orecchio. - Dovresti dirmi di fermarmi.
Più di una volta avrei voluto interrompere la lettura, ma poi arrivavo ad un determinato passaggio, in cui la storia prendeva una piega del tutto nuova, ed ero troppo curiosa di sapere cosa sarebbe successo.
Niente da ridire sullo stile di scrittura della Armentrout, rimane sempre fluido e avvincete. Forse è anche grazie al suo modo di scrivere se sono riuscita a terminare il libro e a valutarlo con 3 stelline su 5.
VOTO
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