lunedì 22 maggio 2017

Recensione "IL DONO" di Bree J.Hunter

TRAMA : Il modo migliore per sfuggire alla quotidianità, per Alex, è scrivere storie fantastiche sul suo vecchio quaderno blu. Ha sempre amato i racconti impossibili della nonna... ma saranno poi così impossibili? Tutto viene sconvolto quando un gruppo di uomini irrompe in casa, portandola via con la forza. Alex dovrà affrontare la verità nascosta dentro di lei, in un viaggio che la porterà a combattere contro l’uomo più temuto dai Nāyaka. Una storia di magia e pericoli celati dietro ogni angolo, in uno scontro dai mille volti.
Tutto ha inizio da quello che sembra un incubo, ma che si rivela invece essere un viaggio verso un mondo sconosciuto, la Base Nove, uno strano edificio nel quale si rifugiano persone speciali... speciali come la protagonista Alex. “Il Dono”: è proprio un dono quello che Alex scopre di avere. Un potere che le renderà la vita diversa, che le farà cambiare la totale prospettiva del mondo. Dalle tenebre alla luce... è questo il leitmotiv del romanzo. Partire dall’oscurità per arrivare alla chiarezza, alla comprensione di ciò che sono stati i legami affettivi di Alex fino a oggi, fino al momento che le cambierà totalmente la vita. Un urban fantasy a tutti gli effetti, dalle sfumature noir che lasciano il lettore senza fiato, pieno di colpi di scena, intrighi e intrecci che porteranno la storia a un finale memorabile.

     Miliardi di individui nel mondo, eppure scelse lei, che non era forte o coraggiosa, affascinante o potente. No, niente di tutto questo. Sarebbe potuta pasare per un'adolescente come tante un'altra, ma di certo non era niente del genere.

RECENSIONE : Alex Paradise è una ragazza come tante altre, timida e con la passione per la scrittura. Un giorno degli sconosciuti irrompono in casa sua, prelevandola con la forza e portandola alla Base Nove. Ben presto Alex scoprirà di non essere la ragazza che pensava di essere, qualcosa in lei è cambiato: adesso ha il Dono.
Arrivata in Accademia Alex inizierà a seguire le lezioni insieme agli altri Nāyaka per scoprire quale sia il suo dono e come riuscire a padroneggiarlo.

     Non sapeva come funzionasse, nessuno glielo aveva insegnato, ma era brava a improvvisare.  Forse bastava il volerlo o concentrarsi completamente su di esso, fatto sta che quando il suo potere si divise da lei, quando il Dono lasciò il suo corpo, lei cadde a terra stremata. 

Dopo circa un mese dal suo arrivo alla Base Nove però la nostra Alex viene nuovamente rapita, stavolta dall'affascinante Damon, determinato più che mai a consegnarla nelle mani dell'Uomo Aldilà, il peggior nemico che i Nāyaka abbiano mai avuto, colui che cerca con tutte le sue forze di impadronirsi dei Doni altrui.

Adesso parliamo un po' della struttura del romanzo. Mi dispiace dirlo... ma non ci siamo proprio. La storia di base è molto carina, ci sono anche degli elementi innovativi, che però non vengono sviluppati nel migliore dei modi. La narrazione è veramente troppo veloce, si passa da uno scenario all'altro in modo repentino e spesso le scene si susseguono senza un filo conduttore, come se fossero buttate li a caso.
Bree J. Hunter ha sicuramente del potenziale, le poche volte in cui le vicende vengono descritte e analizzate nel giusto tempo la lettura diventa piacevole, ma il più delle volte, come ho già detto, è tutto fin troppo veloce e sconclusionato. La scrittrice poteva sicuramente dare un impostazione migliore al romanzo tagliando diverse scene, che a mio parere sono risultate inutili, e concentrandosi su quelle veramente importanti al fine della storia, evitando così incoerenze e buchi di trama.

I personaggi vengono descritti fisicamente, ma a parte questo non sappiamo nient'altro su di loro. Non conosciamo le loro passioni - sappiamo solo che la protagonista ama scrivere - o il loro carattere, ne l'evolversi dei rapporti interpersonali. Per esempio nella pagina prima Alex prova un odio incondizionato per Damon in quella dopo si accorge di esserci affezionata. L'odio verso il suo rapitore lo posso anche capire, seppur venga descritto un po' cosi all'acqua di rose, ma tutti gli altri sentimenti che la protagonista inizia a provare? Boh.

Ho trovato tutto un po' troppo superficiale e tirato via. Peccato. I requisiti per un buon romanzo fantasy c'erano tutti ed è per questo che ho deciso di valutarlo con due stelle, sperando inoltre in un miglioramento nel prossimo volume.

VOTO


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