martedì 16 maggio 2017

Recensione - Regina Rossa di Victoria Aveyard

TRAMA : Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso… Mare rappresenta un'eccezione destinata a mettere in discussione l'intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l'altro e Mare contro il suo cuore. Regina Rossa apre una nuova serie fantasy vivida e seducente dove la lealtà e il desiderio rischiano di esseri fatali e l'unica mossa certa è il tradimento. 



RECENSIONE : Regina Rossa racconta le vicissitudini di Mare Barrow, ragazza diciassettenne proveniente da una famiglia di ceto medio-basso, e della sua ascesa in società. Il mondo creato dalla Aveyard, ambientato in un futuro distopico non ben specificato, è caratterizzato dalla divisione sociale in base al color del proprio sangue che può essere di colore argento o di colore rosso. Gli Argentei sono a capo della società e stabiliscono un governo tra il dittatoriale e il monarchico che li vede posizionati al di sopra dei Rossi in quanto detentori di poteri e capacità fuori dal normale, tra i quali il controllo degli elementi, telecinesi o capacità di leggere la mente; i Rossi sono costretti a svolgere i lavori più umili e a vivere in funzione dei loro superiori.

Mare, protagonista del romanzo, ha passato gli ultimi diciassette anni consapevole di essere una Rossa e di non possedere alcuna capacità speciale finché, un giorno, dal suo incontro con il misterioso Cal, riesce ad avere un lavoro a palazzo dove alcuni suoi lati nascosti vengono messi a nudo: Mare, infatti, riesce quasi istintivamente a proteggersi da un attacco Argenteo con un’eruzione di fulmini senza eguali, nonostante il sangue della ragazza sia inequivocabilmente rosso.
Tra il panico generale e l’incredulità della ragazza la situazione degenera ed una decisione importante viene presa. I Reali Argentei non possono permettere che la notizia trapeli, Mare viene trattenuta a palazzo contro la sua volontà e costretta a sposare il minore dei due eredi al Trono, il principe Maven, fingendosi una principessa Argentea ritornata a palazzo dopo un lungo periodo di assenza. Le vicende si complicheranno quando un gruppo di Rossi ribelli, chiamato la Guardia Scarlatta, decide di agire a favore dei Rossi, per la loro libertà e per il riconoscimento dei loro diritti. Mare, ormai schiava della sua nuova vita a palazzo decide di unirsi alla lotta contro gli Argentei e agire dall’interno ma non tutto andrà secondo i suoi piani, non tutti quelli di cui Mare si fida sono in realtà chi dicono di essere.


Il romanzo d’esordio dell’autrice statunitense, pubblicato nel febbraio 2015, è il primo di una serie di quattro romanzi distopici (tre già pubblicati) che tratteranno della storia di Mare. L’autrice, un’appena ventiseienne Victoria Aveyard, tra critiche ed elogi ha fatto molto parlare di sé con questo primo volume del quale, secondo alcuni gossip, potremmo vedere una trasposizione sul grande schermo nei prossimi anni.
Come quasi ogni romanzo d’esordio, Regina Rossa non è libro perfetto. Segue molto la scia dei suoi predecessori, dai quali si distacca solo in piccola parte, invece che approfondire l’elemento proprio che caratterizza questo “nuovo” mondo, ovvero la suddivisione della società. Mi sarebbe piaciuto vedere la nascita di queste diverse categorie, la lotta per la supremazia e per il potere (che è stata vinta dagli Argentei ma non ci viene mai spiegato come), magari con l’aggiunta di qualche flashback e attraverso il racconto; ma se da un lato sono dispiaciuta per questa sorta di mancanza, dall’altra sono fiduciosa per i prossimi volumi che potrebbero rivelarsi migliori del primo.
I personaggi di questa storia sono frutto di un’abbastanza buona caratterizzazione, esclusione fatta per Mare che ricopre il ruolo dell’eroina, che a mio parere rimanda molto alla sua parallela protagonista dei romanzi di Keira Cass così come, a tratti, quelle di Sara J. Maas e della Clare, e del suo sidekick, il principe Cal.
Uno dei personaggi che più ho preferito nel romanzo è invece il secondogenito Maven: con il suo aspetto da principe azzurro, la sua volontà di uscire dall’ombra del fratello maggiore, la sua astuzia e la sua personalità intraprendente ha permesso alla storia, altrimenti abbastanza piatta e ordinaria, di avere dei picchi di alta tensione e di incredulità pazzeschi; insieme a lui uno dei personaggi più interessanti è sicuramente la Regina, così spietata quando si tratta di proteggere i propri figli e il proprio regno, rappresenta un villain perfetto per questo tipo di storia.
La seconda storyline è stata, seppur non troppo approfondita, molto interessante e sarebbe meglio astenersi dal dar un giudizio troppo affrettato perché sicuramente ci sarà molto ancora della Guardia Scarlatta di cui parlare nei prossimi volumi.

In generale il romanzo è buon partito, considerando che è il primo di una serie di quattro; nonostante abbia i suoi difetti la narrazione non ne risente troppo, lo stile di scrittura rimane scorrevole anche nei momenti di assestamento, essendo uno stile molto semplice e basico. 
Lo consiglio a chi è un appassionato di intrighi a Corte, di tradimenti, di amore proibito, di vendetta e a tutti coloro che vogliono godersi la buona compagnia di un romanzo senza troppe pretese e sovra congetture. 

 Nel camplesso la mia valutazione è di 3\5





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