giovedì 17 maggio 2018

Recensione - L'anno del Diluvio di Margaret Atwood

TRAMA: In un mondo pericolosamente vicino al nostro, la Creatura si è sostituita al suo Creatore e, grazie all'ingegneria genetica, ha stravolto la Natura. La fede nella scienza è ormai un credo assoluto, integralista, fanatico. Tutto si vende, tutto si compra - l'identità, il sesso, la giovinezza - ma a che prezzo? Eppure c'è chi ha deciso di sottrarsi a questa logica perversa e distruttiva: è la setta dei Giardinieri di Dio. Novelli Adami e Ève, vivono nel sacro rispetto delle Specie animali e vegetali del pianeta sfuggite all'estinzione, cercando di convertire gli altri esseri umani in vista dell'imminente catastrofe. Anno venticinque del calendario dei Giardinieri di Dio: la profezia si è avverata, un Diluvio Senz'Acqua si è abbattuto sul pianeta, l'umanità è decimata. Un quadro desolante, in cui però si apre un flebile spiraglio: due voci, quelle di Toby e Ren. Un tempo adepte dei Giardinieri di Dio, si ritrovano catapultate in un mondo stravolto e scoprono che la lotta per la sopravvivenza è appena iniziata. Armate unicamente dell'amicizia che le unisce e animate dal desiderio di ritrovare i compagni di un tempo, si avventurano in un coraggioso viaggio, costellato di pericoli a ogni angolo. Che ne sarà di loro? Faranno sorgere una nuova alba per la specie umana, oppure ogni speranza di vita è ormai perduta per sempre?

RECENSIONE: Ambientato in un futuro distopico in cui il mondo è diviso in compagini indipendenti, L'Anno del Diluvio di Margaret Atwood racconta la storia da un duplice punto di vista: la giovane Ren, ragazza scappata da una realtà che non la soddisfaceva che si ritrova a lavorare in un night club per vivere, e Toby, orfana di entrambi i genitori, dopo avere quasi assistito alla morte di suo padre decide di scappare finché la setta dei Giardinieri non la trova e non l'accoglie tra la sue braccia. Entrambe le ragazze hanno qualcosa in comune, un passato da dimenticare, una famiglia difficile e la voglia di cambiare le cose. Ma quando il Diluvio Senz'Acqua si abbatte sulla Terra non c'è più scampo per nessun essere umano anche se, inaspettatamente, sia Ren che Toby riescono a sopravvivere alla contaminazione e trovare rifugio.
Ripercorrendo parallelamente le loro vita prima del Diluvio, e scoprendo sempre più particolari sulle abitudini e sulla vita della setta, Margaret Atwood ci propone una visione catastrofica ma allo stesso tempo incredibilmente reale del mondo. Un mondo dove l'ibridazione umana ed animale sono una realtà quotidiana e dove l'anarchia regna fra le compagini. Toby e Ren, ormai rimaste sole e senza protezioni, dovranno essere in grado di sopravvivere in un ambiente tossico e cercare altre forme di vita nei paraggi.

Parlare di questo libro e spiegare per bene ciò che rappresenta è impensabile. Non credo esistano abbastanza parole per descrivere la bellezza e la profondità della storia scritta dalla Atwood, un'autrice che morivo dalla voglia di leggere e che grazie ad una mia docente universitaria sono riuscita a recuperare. Sono davvero contenta di potervi parlare di una storia del genere, un distopico che esce fuori dagli schemi dei normali young adults (anche perchè non è uno young adult) ma che allo stesso tempo mantiene tutte le caratteristiche principali del genere.
La storia di Toby e Ren è meravigliosamente raccontata, attraverso una serie di flashback e flash fowards si riesce davvero ad avere un quadro completo dell'intera situazione, e le vicende che vengono narrate non sono mai banali e mai noiose. Mi piace molto che le due ragazze abbiano età diverse ma che riescano comunque ad essere sulle stessa lunghezza d'onda, nonostante le differenze siano evidenti. Mi sono piaciuti molto i personaggi secondari, che in questo caso non sono secondari perché sono parte fondamentale della storia, ma in particolare mi è piaciuta l'amicizia tra Ren ed Amanda e quella fra Toby e Pilar, la prima più adolescenziale e sbarazzina ma incredibilmente leale e la seconda invece basata sul reciproco rispetto ad ammirazione.

L'ambientazione è davvero di forte impatto, la scrittura della Atwood riesce a trasmettere ogni minimo particolare come se lo stessi vivendo sulla mia stessa pelle, ti coinvolge a livello emozionale soprattutto negli ultimi capitoli del libro.
La trama ha preso una svolta davvero inaspettata e, nonostante non sia un libro pieno d'azione o di momenti di particolare tensione, le vicende scorrono molto velocemente senza intoppi e senza buchi di trama, aiutati da uno stile di scrittura magistrale, forse uno dei più belli che abbia letto quest'anno.

In realtà non ho molto altro da dire su questo libro oltre a "LEGGETELO ASSOLUTAMENTE". Ciò che vi posso consigliare è di iniziarlo a scatola chiusa, senza avere troppe informazioni, perché almeno nel mio caso ha funzionato davvero bene.
Se siete fan dei distopici e non siete spaventati dalla mole dei libri della Atwood, allora vi consiglio assolutamente di leggere questo volume. Sono sicura che non ve ne pentirete.
La mia valutazione è 4,5/5 stelline.





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